Le utopie da Francesco Patrizi a oggi
Nelle giornate dal 13-15 ottobre 2017 Coordinamento Adriatico ha organizzato – in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste, l’Unione Italiana e col patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – una tavola rotonda dal titolo “Utopia, utopie. Storia di un’idea. Da Francesco Patrizi alla globalizzazione contemporanea”.
L’incontro di studio – in occasione del quale è stata inaugurata la mostra delle opere dell’Ingegner Leonardo Bellaspiga “Sulle ali della bora nel ruggito del leone da Trieste a Cattaro sulla rotta di Venezia” (sede della Comunità degli Italiani di Cherso) – ha radunato, sotto la direzione scientifica del Prof. Davide Rossi, nelle città di Fiume e Cherso studiosi di diversa estrazione e provenienza (relatori Giuseppe de Vergottini, Giovanni Maria Chiodi, Antimo Cesaro, Paolo Bellini, Patrizia Lucchi, Elvio Baccarini, Lucio Cristante, Aleksandra Golubovic, Donatella Schürzel, Giovanni Stelli, Mattia Magrassi, Lucio Ponti).
Il pensiero di Francesco Patrizi (Cherso 1529 – Roma 1597) ha rappresentato nelle intense giornate di confronto dialettico tra diverse sensibilità e scuole di pensiero punto d’avvio e filo conduttore di riflessioni dall’orizzonte temporale e culturale quanto mai ampio una prospettiva capace di considerare ed approfondire il mondo imaginato dal Patrizi (autore di respiro europeo capace di esprimere, attraverso una produzione letteraria di assoluto rilievo, un pensiero tanto complesso da ingenerare rimandi e suggestioni di natura utopica ed ideologica), il rapporto tra questo pensiero e quello degli altri autori convenzionalmente ritenuti espressione di idee utopiche (fra cui Moro, Campanella, Bacone), sino a giungere a dibattiti dal sapore più marcatamente moderno, se non addirittura futuribile.
Non volendo travalicare gli angusti confini di questo, necessariamente breve, resoconto – e segnalando come sede maggiormente appropriata agli scopi dell’approfondimento sarà rappresentata dalla futura pubblicazione degli atti del convegno, garantita in virtù del generoso e lungimirante contributo del MIBACT – pare in questa sede quantomeno opportuno dar contezza dell’interessante prospettiva futura aperta dal dibattito tenutosi nelle città di Fiume e Cherso. Un confronto che ha fatto emergere criticità ed ambiguità capaci di rendere ancora oggi attuale ed affascinante l’idea stessa dell’utopia. Un mondo, quello utopico, non solo in qualche modo necessario in quanto connaturato all’idea stessa di uomo e alla necessità (attualmente messa in discussione, se non addirittura a repentaglio, dalla disillusione della modernità) delle generazioni future di riuscire ancora a sognare ed immaginare una progettualità futura che sia tensione verso un futuro di speranzoso progresso, ma anche ineluttabilmente periglioso. Un’insidia questa connaturata all’incerto rapporto esistente tra utopia ed ideologia, riflesso di una relazione, quella tra potere e cultura, che vive della costante tensione verso la dominanza dell’una sull’altra.
Fonte: Associazione Coordinamento Adriatico