L’esodo giuliano-dalmata e la vicenda di Fertilia
Nell’ambito degli appuntamenti formativi per gli iscritti all’Ordine professionale dei Giornalisti, l’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia riconosce 3 crediti per la frequenza del seminario aperto al pubblico L’esodo giuliano-dalmata e la vicenda di Fertilia (iscrizioni fino ad un massimo di 30 partecipanti tramite la piattaforma www.formazionegiornalisti.it) che si svolgerà a Trieste sabato 7 ottobre presso la Sala Maggiore della Camera di Commercio (Piazza della Borsa, 14) dalle ore 9 alle 12.
Si tratta di un evento in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e il CDM, Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata, che si ricollega all’arrivo a Trieste dell’imbarcazione Klizia che ha compiuto il viaggio/evento Ritorno alla Terra dei Padri partendo da Fertilia in Sardegna e adesso parteciperà alla regata Barcolana.
Introducono i lavori Renzo Codarin (Presidente Anvgd) ed il Presidente del Consiglio regionale Veneto Roberto Ciambetti, il quale ha già accolto l’equipaggio di Klizia nella prestigiosa sede di Palazzo Ferro Fini e vuole ribadire anche in questa occasione il sostegno della Regione Veneto per questo progetto in particolare e per questo tipo di iniziative in generale.
Che cos’è il Ritorno alla Terra dei Padri? Tra il 1944 e la fine degli anni Cinquanta la quasi totalità degli italiani residenti a Zara, Fiume, nelle isole di Cherso e Lussino e nella penisola istriana abbandonano tutto ed esodano altrove, spinti dalla progressiva perdita delle proprie terre cedute con il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 alla Jugoslavia comunista di Tito appena costituitasi. I profughi giuliano dalmati si disperdono così un po’ ovunque, dall’America all’Argentina, mentre molti scelgono di restare in Italia. È il caso di Fertilia, città fondata in epoca fascista ma rimasta incompiuta, che viene popolata e completata proprio da un gruppo di esuli partiti da Chioggia nel 1948 a bordo di 13 pescherecci. Lo scorso 30 luglio da Fertilia è salpata un’imbarcazione che sta compiendo, a ritroso, lo stesso percorso, giungendo fino a Rovigno e a Pola, allo scopo di riannodare i fili della storia e ricongiungere la comunità della diaspora con le terre d’origine, in armonia con la componente italiana autoctona. Ritorno alla Terra dei Padri si chiama, infatti, tale viaggio/evento organizzato dall’Ecomuseo Egea con il supporto dell’Anvgd e del CDM, che avranno uno spazio al Villaggio Barcolana per far conoscere ancora meglio la storia di Fertilia e le attuali risorse del territorio. L’appuntamento formativo partirà da questa esperienza per fornire un più ampio quadro della storia del confine orientale italiano.
Relatori: Davide Rossi (docente presso l’Università degli studi di Trieste e componente di vari comitati scientifici sul tema del Confine Orientale); Giuseppe Parlato (storico presidente della Fondazione Ugo Spirito, già collaboratore di Rai Storia con ampia bibliografia sul tema del Confine Orientale); Mauro Manca (direttore dell’Ecomuseo Egea di Fertilia e portavoce del progetto Ritorno alla Terra dei Padri); Massimiliano Tita (architetto, rappresentante delle associazioni e istituzioni rappresentative delle comunità istriana e dalmata presenti in Veneto nel Comitato Legge regionale 39/2019 per il Patrimonio culturale veneto nel Mediterraneo).