Autore: Gastone Canziani
Anno di pubblicazione: 2008
Casa editrice: Longo Editore Ravenna
Nel 1919 Gastone Canziani era uno dei tanti adoilescenti che seguirono D'Annunzio a Fiume. "Noi bambini " scriveva l'ex legionario Marcello Gallina " scappammo a Fiume per sentirci armati come gli altri: per provare a far guerra anche noi, come l'avevano fatta gli altri".
Arruolatosi dopo aver falsificato i documenti d'identità, il quindicenne Gastone vivrà i fasti e le piccole miserie quotidiane della impresa dannunziana con lo stesso ingenuo entusiasmo, finchè non scoprirà che la "Città di vita" non era , come in un racconto salariano, "il fantastico covo di pirati, il nascondiglio dei briganti e degli assassini".
Alla fine del 1920, dopo aver conseguito la licenza ginnasiale a Fiume, ritorna a casa, deluso dall'esperienza legionaria, ma con la foto del Comandante in tasca e, soprattutto, deciso a "non accettare più un sei da chi non comprende la bellezza e la grandezza di un'idea". Il Corpus epistolare raccolto nel libro, premiato nel 2003 dalla "Fondazione Archivio Diaristico Nazionale" di Pieve S. Stefano con il "Premio Pieve-Banca Toscana", è costituito delle lettere che Canziani scrisse ai genitori e alle sorelle durante i quattordici mesi della sua permanenza a Fiume. Una testimonianza che, per il percorso umano e psicologico che descrive, è fra le più singolari fonti in presa diretta sull'impresa fiumana.
Gastone Canziani (Trieste 1904, Palermo 1986), neuropsichiatria e fondatore di una fiorente scuola di psicologia a Palermo, è ricordato come "il primo adleriano italiano" per la passione e la competenza con cui diffuse la psicologia individuale di Alfred Adler: a tutt'oggi, il volume che raccoglie in traduzione le due opere "La psicologia individuale nella scuola" e "Psicologia dell'educazione", curato da Canziani nel 1975, è fra le opere adleriane più popolari e ristampate nel nostro paese.
Pagine: 109