Autore: Sergio Pizzulin-De Marsanich
Anno di pubblicazione: 2004
Casa editrice: Editrice Liguria
Sergio Pizzulin, originario di Fiume, ha scritto e conservato, nel corso degli ultimi 50 anni della sua vita, lettere, racconti, poesie e osservazioni, raccolti in questo volume.
Gli argomenti spaziano da narrazioni di fantasia a racconti di vita vissuta, di quand’era giovane e viveva ancora a Fiume, di quando è stato fatto prigioniero nel campo di concentramento di Borovnica subito dopo la guerra, nel 1945, degli anni successivi, durante i quali incontrò moltissimi personaggi importanti, si sposò e viaggiò attraverso tutto il mondo per lavoro.
Egli, infatti, coltivò sin da giovane la passione per la musica, che diventò in seguito il suo lavoro.
L’opera include, inoltre, lettere scritte ad amici e conoscenti ai quali racconta episodi di vita, alcune contenenti frasi in dialetto veneto, pensieri riguardanti la musica, poesie in italiano, inglese e francese, frasi tratte da canzoni e un racconto scritto dalla moglie Johanna.
Vari, all’interno del volume, sono i riferimenti a personaggi della storia conosciuti da Pizzulin, quali, ad esempio, Federico Fellini, Vittorio Gassman e vari musicisti che hanno collaborato con lui nel corso della sua carriera.
L’ultima parte del libro è dedicata ai cittadini di Fiume, in ricordo della città nella quale ha vissuto l’autore prima della guerra, e contiene racconti di episodi passati e una poesia che inizia con le parole di Dante Alighieri (“Nel mezzo del cammin di nostra vita”) per poi proseguire in dialetto veneto.
Il titolo rimanda alla leggerezza di alcuni racconti, definiti da Pizzulin “come la brezza, soffio lieve che ti accompagna accarezzando i tuoi pensieri” e alla brutalità di altri, “come la bora, vento impetuoso, trascinante che ti butta a terra, ti risolleva e ti costringe a correre in cerca di riparo”.
Ad esse, lo scrittore ha dedicato anche una poesia, presente all’interno del volume, intitolata “Tramonto sul mare”, la quale recita:
Cammino lentamente sulla spiaggia mentre il sole scende dietro
le colline di Voze.
Le onde dinnanzi a me si arricciano al soffio della brezza.
Un gabbiano, disturbato dagli spruzzi, si alza pesantemente in volo e
trasportato dal vento scompare all’orizzonte.
Nei miei pensieri vagano i ricordi d’un altro mare, d’un altro vento…
la Bora…
Dò un calcio ad un ciottolo ed ai ricordi; ritorno sulla strada alberata
ed al presente.
L’opera è una raccolta di scritti, non collegati l’uno all’altro, che però riassumono la vita stessa dell’autore.
Pagine: 174