Autore: Lauro Decarli detto Carlòn
Anno di pubblicazione: 2003
Casa editrice: Edizioni Italo Svevo Trieste,
.Il volume è il risultato di una ricerca trentennale sulla composizione etnico linguistica della città di Capodistria attraverso i secoli mediante la speciale particolareggiata disamina degli antoponimi toponimi ed odonimi sia quelli documentati da fonti storiche che quelli raccolti dalla ricca tradizione popolare, nonché i mutamenti imposti dall’odierno radicale cambiamento etnico, con appropriati riferimenti all’intera fascia della coinè veneta orientale da Grado a Spalato.
L’argomento riveste particolare rilevanza in quanto conferma l’indiscutibile appartenenza di Capodistria al mondo veneto non solo per i già ben noti legami linguistici architettonici religiosi politici ed economici ma financo nell’intima, la più privata, essenza del popolamento, ci si riferisce qui particolarmente alla ricostruzione della situazione abitativa particolareggiata, calle per calle attraverso l’uso consueto e dovuto dei soprannomi i quali singolarmente sono proposti non solo nella loro documentata presenza storica, ma pure completati dall’annessa ricca attestazione aneddotica di goldoniana rimembranza.
Lauro Recarli è nato a Capodistria nel 1929 ove conseguì la maturità classica nel 1948. Costretto all’esilio in seguito a precise minacce subite, nell’aprile 1950 venne a vivere a Trieste ove iniziò a coltivare gli studi sulla piccola patria perduta.
Alcune sue pubblicazioni: Origine del dialetto Veneto Istriano (1976); Il Veneto Istriano (1985); Toponimi di mare dei pescatori capodistriani (1991); Calegaria (1992); Una locuzione dialettale capodistriana: bàter tremòn (1994); Istria – Dialetti e Preistoria, in collaborazione con Giuseppe Brancale (1997); Versi per una vita persa (2000).
Pagine: 798