Autore: Raffaele Cecconi
Anno di pubblicazione: 1976
Casa editrice: Editore, Stamperia di Venezia
Poi una sera mi trovai di fronte ad una vecchia porta: la speranza".
Raffaele Cecconi è un poeta che parla a se stesso ma in questa occasione lo fa con il figlio. Discorre con colui che rappresenta l'avvenire e che gli succederà in un futuro incerto. Gli confessa le proprie ansie, le constatazioni amare, e gli approdi provvisori. Anche nella delusione c'è l'esigenza del dialogo per questo egli trova la volontà di riaffidarsi alla parola scritta.
Confessioni al figlio è una raccolta di versi che a prima vista sembra frutto di una pessimistica concezione della vita, ma fa notare che anche il pessimismo, in fondo, è solo una forma della speranza: "... Nel groviglio d'inganni la nebbia // getta ponti solitari.
Raffaele Cecconi è nato a Zara nel 1930 ma vive e lavora a Venezia da molti anni. Ha collaborato saltuariamente a settimanali e quotidiani oltre che con racconti e testi poetici alla Rai-Tv. Tra le opere pubblicate citiamo:
L'uomo curvo (1959),
Pettegolezzi di attualità (1969), zibaldone di pensieri su argomenti vari e
Una vita ladra (1971), raccolta di liriche. Tra i primi premi ricevuti vanno segnalati in particolare: il Premio Prove-Rapallo 1966 per il romanzo inedito
La Corsara, il Premio Jesolo 1972 per il racconto inedito
La corriera della neve, il Premio Stradanova 1972 per un saggio inedito su
L'Epigramma e le sue origini.
Pagine: 93