Autore: Gabriella Musetti, Silvana Lampariello Rosei, Marina Rossi, Dunja Nanut
Anno di pubblicazione: 2007
Casa editrice: Il Ramo d'Oro Editore - Trieste
Vita società cultura lotta politica nel territorio del confine orientale italiano nei racconti delle protagoniste.
La grande storia, quella con la S maiuscola, quella ufficiale, è entrata in misura variabile nelle vite delle protgoniste del libro "Donne di frontiera" a cura di Gabriella Musetti, Silvana Lampariello Rosei, Marina Rossi e Dunja Nanut.
Questo volume raccoglie storie di donne della Regione FVG, appartenenti a diverse culture e classi sociali: imprenditrici, scienziate, artiste, insegnanti, casalinghe, ecc. Ciascuna di loro ha operato all'interno del proprio contesto socioculturale e professionale affrontando con coraggio situazioni di criticità e drammaticità. Narrano la storia ricca e tumultuosa di una zona di confine, attraverso il racconto delle loro battaglie private e pubbliche, dei conflitti personali, delle contradditorietà tra sentimento e ragione, nell'affannosa ricerca della propria identità storico sociale, ma anche della propria identità femminile.
Risulta così, che la vita delle donne, lungo la linea di frontiera, è stata per forza segnata dalla grande Storia che è piombata nella vita individuale lasciando tracce indelebili. In queste terre, dove il confine ha modellato i territori e le scelte, le appartenenze, le identità, l'essere donne ha significato vivere consapevolezze diverse, affrontare percorsi tortuosi tra la propria estraneità ai grandi eventi storici e la condivisione degli affanni e dei disastri comuni: le guerre, le occupazioni, l'esodo, le difficoltà del dopoguerra.
Nel racconto delle donne non manca nulla, c'è la quotidianità, vista con i loro occhi, fatta di eventi comuni, di cure familiari e di lavoro, di preoccupazioni segrete, di trionfi nascosti e successi visibili.
E' importante ricordare l'interesse che in quest'ultimo decennio ha riscosso non solo in ambito storiografico, ma anche psicologico e sociale, l'approcio allo studio del comportamento umano focalizzato non tanto sui contenuti rimossi di un inconscio individuale o collettivo, quanto piuttosto sui processi della narrazione, intesi sia come percorsi individuali di attribuzione di senso, sia come pratiche collettive, socio-culturali e sistematiche di costruzione consensuale di mondi ed esperienze. E' risaputo che il continuo raccontare di storie su di noi a noi stessi e agli altri, giochi un ruolo fondamentale nella costituzione della nostra memoria biografica e del nostro inconscio.
Tutto ciò emerge con estrema chiarezza e drammaticità nella lettura delle autobiografie delle "donne di frontiera" ed in particolare per quelle parti del racconto che affondano le loro radici nelle memorie dell'infanzia e dell'adolescenza, nelle azioni e tradizioni di vita quotidiana, dove la connotazione emotiva pervade e sovrasta ogni possibile spiegazione di natura razionale.
Nadia Giugno Signorelli
Pagine: 395