L’ultimo numero de “L’Arena”?
Questo potrebbe essere l’ultimo numero. “L’Arena di Pola” potrebbe cessare, o quantomeno interrompere, quel legame spirituale che da decenni, da quel lontano 1945, si perde nei ricordi dei più anziani. L’inspiegabile insensibilità della burocrazia ha fatto sì che gli incentivi statali, indispensabili per la sopravvivenza del nostro giornale, siano fermi al 2011; i meccanismi infernali che regolano l’operato dello stato non hanno ancora permesso la nomina di un funzionario statale che firmi un documento che permetta l’erogazione dei fondi che la legge ci ha assegnato, dal 2012 ad oggi. La sopravvivenza del nostro giornale è perciò legata, appesa, alla generosità dei polesani: molti l’hanno già dimostrata; molti possono, e oserei dire devono, dimostrarla, per l’affetto che ci unisce, per l’amore della nostra terra. Tuttavia il Libero Comune di Pola in Esilio è forte; lo è come i liberi Comuni dell’Italia, dell’Istria, fieri della loro indipendenza, fedeli, quando hanno deciso di farlo, alla grande Serenissima Repubblica di Venezia. Il Libero Comune di Pola in Esilio è vivo; lo ha dimostrato il recente Raduno a Pola, dove abbiamo visto non solo vecchi indomiti nonostante l’avanzare inesorabile dell’età, ma anche giovani mamme nel pieno delle loro energie, e piccoli virgulti che partecipavano, disinvolti, interessati, commossi, ai momenti, gioiosi o solenni, delle nostre giornate: la seconda, la terza, forse la quarta o la quinta generazione, se noi ottantenni, ormai nonni, abbiamo lasciato la nostra città al seguito dei nostri genitori, e qualcuno dei nonni. La nostra associazione è resa visibile dai fatti, importanti e significativi: siamo stati a Cattaro, che non è dietro l’angolo, Nella fervida attesa di tali rimborsi, per ridurre un po’ le spese, anche questo numero uscirà a 12 pagine in bianco e nero. Inoltre abbiamo sospeso la spedizione de “L’Arena di Pola” a circa 120 abbonati-soci che non hanno ancora rinnovato per il 2016 la quota di € 30, malgrado il termine ultimo fosse il 31 marzo. A loro abbiamo spedito il giornale gratis per 6 mesi. Adesso non ci è più possibile farlo. Nel caso qualcuno di questi versasse nei prossimi mesi la quota, gli ripristineremmo la spedizione ordinaria, ma i numeri arretrati mancanti glieli invieremmo solo su richiesta a pagamento, visto che la relativa tariffa postale è gravosa. A chi non lo avesse ancora fatto rinnoviamo l’invito a versare subito quanto può. Le “erogazioni liberali al Libero Comune di Pola in Esilio” potranno essere detratte dalle tasse allegando il bollettino di conto corrente postale o la ricevuta del bonifico bancario. Grazie ancora della generosità! con una mostra di disegni, con cui Leonardo Bellaspiga ha illustrato con maestria ineguagliabile quanta bellezza c’è nelle nostre terre, quanti leoni guardano dalle mura e dalle porte delle nostre città a ricordare San Marco; ci hanno visto ambasciatori e ministri e non lo dimenticheranno. Abbiamo conosciuto un’altra presenza della Comunità degli Italiani, che si aggiunge alle tante che già conosciamo e che sono uno dei punti di forza della nostra azione. Saremo a Pola per ricordare il martirio di Nazario Sauro, a cento anni dalla sua morte, forse deponendo un fiore nel cortile del carcere, sul luogo del suo sacrificio, che lo accomuna a Cesare Battisti, l’altro grande martire che l’Austria, ormai immemore della sua grandezza, ha ucciso, irridendolo, nel cortile del Castello del Buon Consiglio. Saremo a Pola per ricordare le vittime della strage di Vergarolla, che con ostinazione cerchiamo di onorare, lavorando per riuscire a completare il monumento con l’aggiunta dei loro nomi; potremo, forse, accedere alla spiaggia su cui si è consumato il delitto, per deporre un fiore e recitare una preghiera. Non vi dico anacronisticamente “stringiamci a coorte….”, vi dico serriamo le fila, e questo momento passerà e ne rimarrà soltanto un ricordo, perso fra i tanti, importanti e gratificanti, che sono molti, molti di più.
Tullio Canevari, Sindaco del Libero Comune di Pola in Esilio, luglio 2016