Lussinpiccolo ha celebrato i 25 anni del recupero dell’Apoxyòmenos
Šime Strikoman, il noto fotografo, ha organizzato l’ennesima Foto millenaria per celebrare il “25º compleanno” dell’Apoxyómenos, cioè da quando il suo lungo sonno in fondo al mare è stato interrotto per riportarlo in superficie.
In collaborazione con l’Associazione turistica ed il Museo, la Città di Lussinpiccolo ha organizzato l’evento per celebrare questa importante data. Agli alunni della Scuola elementare “Mario Martinolić” sono state distribuite magliette bianche per i numeri 25 e grigie per il “corpo” dell’atleta. In mattinata la scolaresca è arrivata in riva davanti al museo e si è sistemata entro le righe che formavano la sagoma dell’atleta e i numeri 25. Dall’alto Šime Strikoman ha scattato alcune foto giusto in tempo prima della pioggia che minacciava di rovinare l’evento.
Le foto riprese dai droni serviranno all’Associazione turistica locale per aumentare e migliorare l’offerta turistica di questa isola millenaria che in sé racchiude certamente ancora molti segreti e “tesori” nascosti.
Arlen Abramić
Fonte: La Voce del Popolo – 28/04/2024
Si è conclusa con una tavola rotonda la settimana di festeggiamenti dei 25 anni dal ritrovamento della statua dell’Apoxyòmenos nei fondali dell’isola di Lussino.
A partecipare a questo importante evento organizzato dalla direttrice del Museo di Lussino Zrinka Ettinger Starčić sono stati l’archeologo subacqueo Smiljan Gluščević, ora in pensione, che ha partecipato al recupero della statua, a quel tempo assistente ministro della Cultura, Iskra Karniš Vidović, autrice della mostra permanente del Museo dell’Apoxyòmenos, il docente di archeologia alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Zagabria, Hrvoje Potrebica, il geologo e pubblicista Dubravko Balenović, che assieme al defunto fratello Vlado partecipò non solo alla scoperta ma anche al recupero della statua, e in connessione internet la professoressa Carol C. Mattusch della George Mason University, Virginia USA, specialista in bronzi classici del Mediterraneo (Apoxyòmenos e Dorìforos) che ha spiegato la differenza tra i due tipi di statue bronzee, la prima uscita dalle fornaci di Lisippo mentre la seconda da quelle di Policleto. Un po’ in ritardo è giunta da Zagabria l’attuale ministra della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek, che già a quel tempo lavorava al Ministero in una posizione diversa, ma sempre in connessione con i ritrovamenti archeologici.
Al pubblico è stato spiegato l’andamento del progetto di recupero grazie al multi-pin sonar con il quale è stato possibile localizzare non solo la posizione della statua ma anche decidere l’andamento del recupero per non danneggiarla, l’importantissima collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che ha svolto tutti i lavori concernenti la desalinizzazione e la pulitura delle incrostazioni della statua e infine la decisione dei lussignani di realizzare un museo ideato interamente per ospitare la statua, che spiega tutto il contesto storico del bronzo e le fasi del suo recupero.
Il progetto del Museo e la storia di questa scultura, realizzati da Iskra Karniš Vidović, vede ogni anno una moltitudine di turisti che lo visitano rendendo più ampia l’offerta turistica dell’isola che si espande sempre più verso la cultura, la gastronomia, lo sport e via dicendo.
Arlen Abramić
Fonte: La Voce del Popolo – 29/04/2024