Magenta: inaugurato cippo ai Martiri delle Foibe
La mattina di domenica 6 novembre 2016, a conclusione di una Marcia della Vittoria per commemorare la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, a Magenta (MI) nel Parco Martiri delle Foibe è stato inaugurato un cippo a parallelepipedo in serizzo, alto circa un metro e 30 cm. Il manufatto riporta sul fronte la scritta incisa in rosso fuoco “AI MARTIRI DELLE FOIBE” e una targa con la dicitura “In memoria degli italiani esuli in Patria, pellegrini nella loro terra. La storia ci insegna a comprendere”. Sul retro è affissa poi un’altra targa con la dicitura “Dono Associazione Nazionale Alpini – Gruppo Magenta – 6-11-2016”. Pietra, trasporto, incisione e targhe sono state offerte da singoli individui o dal Comune. Alla cerimonia hanno partecipato una cinquantina di persone, tra rappresentanti del Comune di Magenta, dell’ANA, della Polizia Locale, dell’Esercito, della Polizia di Stato, del Libero Comune di Pola in Esilio, dell’ANVGD e di associazioni d’arma, nonché l’ex-vice-presidente della Provincia Umberto Maerna e semplici cittadini. Ha preso la parola per primo Piercarlo Cattaneo, coordinatore della locale sezione ANA, cui va principalmente il merito dell’iniziativa. Tito Lucilio Sidari, vice-sindaco dell’LCPE e vice-presidente del Comitato provinciale di Milano dell’ANVGD, ha esordito, anche a nome del presidente di ANVGD-Milano Matteo Gherghetta, leggendo un testo di Nike Clama (1961) in cui due gruppi di Anime, quelle degli infoibati del settembre-ottobre 1943 e quelle degli infoibati del maggio-giugno 1945, alternativamente parlano agli astanti. Quindi ha ricordato tutte le vittime, anche di parte avversa, ha citato l’esodo istrianofiumano-dalmata e ha infine ringraziato alpini e sindaco. Infine il sindaco di Magenta Marco Invernizzi, di centro-sinistra, ha auspicato «una reale riconciliazione del popolo italiano con quelle pagine di storia che per decenni sono state occultate e nascoste». «La violenza che subirono gli infoibati e le vittime dell’esodo – ha detto – fu senza senso, una violenza che fa dimenticare come il nemico, qualsiasi nemico, è prima di tutto un uomo e una persona». A scoprire il cippo sono state le esuli da Pola Nedda Dinelli ed Edda Patelli, entrambe socie sia dell’LCPE sia di ANVGDMilano. Il parroco ha quindi benedetto il monumento.
L’Arena di Pola, 1 dicembre 2016