Pahor e il cavalierato di Gran Croce
Estratto da La rubrica della domenica del Prof. Pier Franco Quaglieni (Direttore del Centro Pannunzio) su “il Torinese. Quotidiano online di Informazione Società Cultura” – 19/07/2020
Fonte: https://iltorinese.it/2020/07/19/la-rubrica-della-domenica-di-pier-franco-quaglieni-55/
Lo scrittore Boris Pahor di 107 anni è stato insignito a Trieste del cavalierato di Gran Croce al Merito della Repubblica che indegnamente venne conferito anche a me ventun anni fa dal Presidente Scalfaro. Pahor ha dichiarato poco prima di essere insignito, che le foibe sono una balla. Testuale. Un’affermazione grave, un negazionismo fuori dalla storia. Forse bisogna perdonarlo per l’età, ma solo l’Associazione Venezia Giulia Dalmazia ha avuto da ridire. La visita condivisa dei Presidenti sloveno e italiano alla foiba di Basovizza è stata importante , forse persino di valore storico se agli atti simbolici seguiranno i fatti. Il Cavalierato a Pahor lascia invece perplessi. Forse ci sono dei motivi che ci sfuggono e che il Presidente della Repubblica ha invece valutato prima del conferimento della più alta onorificenza dello Stato italiano , la stessa che molti anni fa purtroppo venne conferita anche al maresciallo Tito, infoibatore di italiani. Le ragioni di Stato portano a volte ad andare contro la storia e la verità.