Inaugurato il sito dalmatitaliani.org
Venerdì 14 gennaio 2022 è stato inaugurato il sito dalmatitaliani.org dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio (fondata nel 1963). Grande emozione quando il neo Sindaco Toni Concina e la piccola Zara Gloder, 4 anni, hanno dato il via all’inaugurazione.
Toni Concina, che ha preso il testimone da Franco Luxardo e prima da Ottavio Missoni, nel dare il benvenuto a tutti ha detto: “Sono emozionato, commosso e grato a tutti. Il sito è una forza e ci fa lavorare insieme. Dalmazia, Istria, Fiume, Pola, Spalato e la mia Zara dovranno conservare nei secoli il profumo delle loro pietre romane, veneziane e italiane… non per una malriposta sete di riconquista, improponibile, ma per allargare le menti delle genti di confine verso una convivenza sempre più profonda ed europea. E’ importante ritornare nelle scuole”.
La parola all’ex Sindaco Franco Luxardo che ha ricordato la storia: “Zara è stata completamente distrutta dai bombardamenti della II Guerra Mondiale, poi il primo raduno dei dalmati – era il 1953 – avvenne a Venezia in Piazza San Marco 7000 persone. Da quell’anno ogni anno un raduno cambiando città. A Venezia abbiamo la Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone, dono di una benefattrice, una realtà unica con un centro di alto livello, una biblioteca e molti cimeli artistici. È importante portare in digitale il nostro patrimonio culturale, anche quello del giornale Zara e Il Dalmata antico dal 1866”.
Il Segretario Generale Elisabetta Barich ha annunciato il prossimo numero de Il Dalmata e l’Assessore alla Cultura Adriana Ivanov Danieli (Padova) ha detto: “Ora che la Casa comune europea ingloba anche Italia e Croazia, noi nutriamo la speranza che l’Adriatico torni ad essere pienamente elemento di congiunzione tra le due rive. Il mondo digitale ci offre l’opportunità che i Dalmati, navigando nel mare magnum di Internet, recuperino pienamente il loro ruolo storico, facendosi mediatori di cultura e di conoscenza storica, anche di quella della loro tragedia troppo a lungo misconosciuta”.
Il giornalista Nicola Porro ha evidenziato: “Ricordo una trasmissione in prima serata, il dramma e le testimonianze, è stato emozionante. La realtà è come un buco nero nella nostra storia. Le nuove generazioni sanno veramente poco. Le foibe hanno del retropensiero che qualcuno collega al fascismo, invece è un grande dramma italiano ed europeo”.
Lo storico Ernesto Galli della Loggia ha sottolineato: “Sono partecipe e ho un forte rapporto con la Dalmazia e l’Istria attraverso i miei genitori. Grande ingiustizia dimenticata, italiani cacciati e gettati allo sbaraglio verso una patria che li accolse in maniera indifferente. Toni con la sua presidenza scriverà una pagina ricca. Il ricordo della vostra storia non deve cessare di essere vivo”.
Una telefonata a sorpresa in diretta dal senatore Maurizio Gasparri. In viva voce il senatore ha detto: “Ricordo i vostri valori e la vostra tragedia. Un saluto di amicizia e di fiducia a tutti voi, seguirò quello che farete”.
Il neo Assessore alla Comunicazione Vittorio Baroni, autore del progetto internet, ha coordinato l’incontro: “Abbiamo la possibilità di fondare nuove relazioni non su ideologie ma sulla cultura, la ricerca, l’amicizia e lo sviluppo economico. In questa prospettiva vanno considerati i 14 accordi di cooperazione bilaterale dell’Università di Zara con le università italiane e 35 che il programma di mobilità Erasmus+ unisce ben 35 atenei italiani alla Dalmazia”.
In chiusura dell’evento online con zoom, al quale hanno partecipato quasi 100 persone, Rachele Chantal Dell’Olio ha letto una toccante e inedita poesia dal titolo “In Onore di Zara”.
IN ONORE DI ZARA di Rachele Chantal Dell’Olio
Zara xe i oci de mio padre che se illuminava
Quando de ela el me racontava.
Zara xe tante famiglie con i pici scampadi
Da 54 bombardamenti che li ga sradicadi
Zara xe una casa calda e profumada
Che mi non go mai visto, ma me la son imaginada
Zara xe la mia nona Tonchi con la traversa e in man el piron
Con la so paura dei toni “Santa Barbara e San Simon,
liberame da sto ton, da sto ton e da sta saeta,
Santa Barbara Benedeta”
Zara xe el dialetto che te scalda el cuor,
che ogni volta che ti lo senti, anca se lontana mille miglia, ti sa che ti xe a casa.
Zara xe Calle Paradiso, la casa de mio papà,
xe la Calle Larga, la Riva Vecia e la Riva Nova.
Zara xe i tramonti più bei de el mondo e, go sempre sperado,
che xe con questa immagine che el mio papà i oci per sempre ga sarado.
Zara xe l’attesa del otto maggio, e quando se torna indrio
Già se sogna el prossimo viaggio pensando “se Dio vol” ghe sarò de novo.
Zara xe l’attesa dele cartoline de Ulisse, del giornale Il Dalmata,
dei raduni per cantar tutti insieme e, da un po’ de tempo a questa parte, anca de el 10 febbraio.
Zara xe noi che ricordemo, attraverso le storie dei zaratini doc,
attraverso le storie tristi e le storie alegre.
Zara xe el nome de mia fia in onore ala nostra storia,
ale nostre radizi a quelo che semo stadi, semo e saremo.
Zara no xe dimenticada perché noi no dimentichemo
Quelo che xe stado noscosto e ne xe stado negà.
Una storia occultada fata de sangue de innocenti.
Stupri torture e profondi buzi neri…da qualche parte…dimenticadi.
Anche el nostro mar xera diventado più profondo e oscuro dele foibe.
350.000 italiani trasformadi in esuli in terra nadal.
Ma in qualche modo ne gavimo fati forti
e col lutto nel cuor e el mare de Zara nei oci
Semo tornadi a vivere, a ricordare e a no dimenticare.