Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
October 20th, 2024
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Ecomuseo Egea Stand Cdm Barcolana 2024

“Rotta 230°. Ritorno alla Terra dei Padri” dalla Barcolana a Rai Storia

I progetti di Fertilia.org sono stati presentati a Trieste durante uno degli eventi più prestigiosi del Mediterraneo, la #Barcolana56, una manifestazione storica che ogni anno attrae appassionati di vela e pubblico da tutto il mondo.

Il 10 ottobre, nella prestigiosa sede dello Yacht Club Adriaco, erano presenti il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, l’Assessore Regionale Pierpaolo Roberti, il Vice Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia Francesco Russo ed il vicesindaco di Capodistria Mario Steffè. Inoltre, erano presenti i rappresentanti delle associazioni degli esuli: Renzo Codarin, Presidente di Federesuli e dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia; Pamela Rabaccio dell’Associazione Giuliani nel Mondo; Giorgio Tessarolo dell’Associazione delle Comunità Istriane  e Diego Guerin della Lega Nazionale di Trieste.  L’evento ha visto anche la partecipazione di esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni locali che hanno sottolineato l’importanza di iniziative come questa per preservare il patrimonio storico attraverso la digitalizzazione.

Durante le presentazioni, il regista Igor Biddau ha introdotto alcuni spezzoni del suo film “Rotta 230 – Ritorno alla Terra dei Padri“, descrivendolo come un’esperienza umana e professionale unica. Il film ripercorre il viaggio simbolico dell’imbarcazione Klizia, che rappresenta il legame tra le comunità di esuli e la loro storia.

Giancarlo Rosa, coordinatore del progetto di digitalizzazione, ha illustrato il valore della memoria condivisa e l’importanza delle tecnologie digitali nella conservazione e nella promozione culturale, sottolineando come la digitalizzazione possa rafforzare il legame tra le generazioni e preservare il patrimonio storico di Fertilia.

Per questo scopo è stato creato l’Archivio Digitale “Bora” raccoglie e conserva il patrimonio documentale. Grazie a un’interfaccia intuitiva, gli operatori possono facilmente gestire e aggiornare i dati, mentre le API permettono l’integrazione con altre applicazioni, rendendo i dati accessibili anche attraverso app. Il sistema offre agli utenti autorizzati un accesso strutturato alle informazioni, facilitando la ricerca di contenuti come video, immagini, testi e modelli 3D.

Zent permette di esplorare Fertilia da lontano attraverso tour virtuali a 360°. Questa esperienza consente agli utenti di immergersi nei luoghi di interesse della città, offrendo un viaggio virtuale immersivo che supera le barriere geografiche e rende il patrimonio culturale accessibile ovunque.

In ultimo è stato presentato “Memory Department: Fertilia Files“, un videogioco in realtà aumentata che combina storia e fantascienza. I giocatori, nei panni di Andrea Melis, una recluta del Dipartimento della Memoria, esplorano i ricordi degli esuli istriani e dalmati. Utilizzando la tecnologia ARKit di Apple e ARCore di Google, il gioco permette di interagire con l’ambiente reale, rendendo la storia di Fertilia viva e coinvolgente per le nuove generazioni.

I progetti di Fertilia.org sono un’iniziativa concreta per preservare la memoria storica della Città di Fondazione e valorizzare il suo patrimonio culturale. Queste iniziative accendono una nuova luce su Fertilia e la rendono accessibile alle nuove generazioni, permettendo di conoscerne la storia e condividerne i valori.

Fonte: Fertilia.org – 11/10/2024

Venerdì 11 ottobre, invece, Mauro Manca ha presentato il suo libro Rotta 230° Ritorno alla terra dei padri. Diario di bordo (Panoramika, Alghero 2024) nella sala conferenze dell’Associazione delle Comunità Istriane, mentre, presso lo stand allestito dal Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata nel frequentatissimo Barcolana Village sul lungomare, nei giorni precedenti la regata più frequentata del Mediterraneo veniva diffuso materiale informativo ed i triestini approfondivano la conoscenza di Fertilia, città sarda di fondazione e di accoglienza degli esuli giuliano-dalmati, e del progetto Ritorno alla terra dei padri, fondamentale per rinsaldare il legame tra le nuove generazioni dell’Esodo e la comunità italiana autoctona dell’Adriatico orientale.

Una rappresentanza di fertiliani ha anche preso parte alla regata triestina a bordo di Victoria, grazie all’armatore Salvo Taccini ed al sostegno del Comitato provinciale di Trieste dell’ANVGD e del CDM.

Rai Cultura, che ha collaborato alla realizzazione del docufilm “Rotta 230° Ritorno alla terra dei padri” ha, infine, comunicato che verrà trasmesso da Rai Storia in prima visione martedì 22 ottobre alle ore 21:10 (e sarà quindi in seguito visibile sulla piattaforma Rai Play).

Presentato in anteprima alla 81ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il film ripercorre in senso inverso la rotta solcata, nella primavera del 1948, da 13 pescherecci con a bordo 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia che dopo aver dovuto abbandonare la terra in cui sono nati, dopo 20 giorni e 20 notti di navigazione lungo le coste della nostra penisola, hanno raggiunto Fertilia, una piccola città di fondazione incompiuta sorta vicino ad Alghero in Sardegna, facendo germogliare il seme di una nuova vita. Un incontro tra una città senza abitanti ed una comunità senza più una casa.

Il protagonista del racconto è proprio Giulio Morongiu, che, dopo un lungo viaggio a bordo della sua imbarcazione, ha rivisto per la prima volta la città di Pola abbandonata da bambino, navigando con un equipaggio formato dal figlio Federico e Mauro Manca, fondatori dell’Ecomuseo Egea, Giuseppe Bellu, e Federica Picone, che ha interpretato la Sirena ispiratrice che lo ha condotto nel suo ritorno alla terra natia. Il film è stato scritto da Mario Audino e Igor Biddau, e la voce narrante è quella di Roberto Pedicini, uno dei migliori doppiatori italiani, mentre Alina Person ha dato voce alla Sirena. Le musiche del film sono state create appositamente dal Maestro Pinuccio Pirazzoli, con la performance esclusiva di Isabella Adriani.

Fonte: Rai Cultura