Ha un nome l’uomo della foto della strage di Vergarolla
75 anni fa l'esplosione a Pola che dilaniò cento persone. Bruno Castro, testimone diretto, dal Canada racconta per la prima volta la verità sulla foto simbolo della foto con la bambina decapitata.
Un colpo secco come di pistola, poi la fine del mondo: un’esplosione frantuma le rocce su cui migliaia di persone si stanno godendo l’assolata domenica di agosto, la pineta divampa in un rogo, il mare si arrossa di sangue e i gabbiani impazziti si contendono i resti umani che piovono dal cielo. Mentre un fungo di fumo si alza dalla spiaggia, per un raggio di chilometri la città intera sobbalza mandando in pezzi vetrine e finestre. Pola, Italia, 18 agosto 1946, oggi 75 anni...
Ritrovare se stessi nel Giorno del Ricordo
Il viaggio di una giovane donna nell’Istria di oggi, cercando il bisnonno infoibato nel ’43, le sue radici e le ragioni di una brutalità inutile, senza colore e senza patria
di Lucia Bellaspiga - 09/02/2021
Fonte: Avvenire
La giovane donna che parte per l’Istria alla ricerca della foiba in cui nel 1943 fu gettato Romeo Martini, bottegaio a Santa Domenica di Albona e proprietario di tredici case, è una che ha tutte le carte in regola: oltre alla nonna materna partigiana in Toscana, «avevo pure la tessera dei Giovani Comunisti, fumavo Diana Blu, leggevo "il manifesto", ascoltavo le canzoni dei gruppetti nati nei centri sociali che invitavano a cavare gli occhi ai fascisti»....
Ma c’è ancora chi pensa che il Giorno del Ricordo sia un memoriale fascista
Lo storico Eric Gobetti, che si fa fotografare sui luoghi di Tito a pugno alzato, sostiene che il termine foibe «evoca barbari scenari» mentre «furono solo luoghi di sepoltura»
di Lucia Bellaspiga - 10/02/2021
Fonte: Avvenire
“Nell’attuale contesto europeo l’equiparazione fra i totalitarismi del Novecento (fascismo e comunismo) è un fatto ormai accettato politicamente, nonostante le tante proteste degli studiosi”, lamenta Eric Gobetti, classe 1973, nell’introduzione del suo libro E allora le foibe?, uscito per Laterza a ridosso del Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’esodo degli italiani da Istria, Fiume e Dalmazia. Incredibilmente, Gobetti non sembra far...
Scoperte nuove foibe
Una squadra di speleologi riesuma i corpi delle vittime di un massacro titino: tra loro 100 adolescenti e 5 donne, tutti fucilati nel 1945. Nella cavità profonda 14 metri trovati rosari e pettini.
di Lucia Bellaspiga - 27/08/2020 - Fonte: Avvenire
Ragazzini o poco più, trascinati a centinaia sull’orlo della Foiba e lì massacrati a colpi di fucile. I più fortunati precipitarono già morti nel vuoto, per gli altri una lunga agonia pose fine alla tortura. Da decenni la voce dei sopravvissuti ai massacri del maresciallo Tito ci raccontava tutto ciò, ma questa volta a parlare sono i corpi delle vittime, ritrovati i giorni scorsi da una squadra di speleologi sloveni nella zona del...
Sulla spiaggia di Pola fu vera strage
Un’esplosione che sembra uscire dalle viscere della terra solleva la città frantumando vetrine e finestre per un raggio di chilometri, mentre un fungo osceno di fumo oscura il cielo...
di Lucia Bellaspiga - 18/08/2020 - Fonte: Avvenire
Un’esplosione che sembra uscire dalle viscere della terra solleva la città frantumando vetrine e finestre per un raggio di chilometri, mentre un fungo osceno di fumo oscura il cielo di un assolato pomeriggio di agosto. Decine di corpi sono scagliati nel mare e pendono dai rami della pineta, molti irriconoscibili, alcuni polverizzati. Sono oltre un centinaio, ma solo a 64 sarà infine possibile dare nome e cognome, per gli altri ci si affiderà...
Foibe, il coraggio di chi denunciò i crimini
Caro Avvenire,
sono la nipote del maresciallo Arnaldo Harzarich, il capo dei Vigili del Fuoco di Pola che dal 1943 in Istria guidò le squadre al recupero delle salme degli italiani dalle Foibe, e per questo Medaglia d’oro al Valor Civile. Leggendo l’interessante articolo di Lucia Bellaspiga del 6 gennaio 2018, con l’intervista all’ultimo testimone oculare dello sterminio nelle Foibe, il signor Giuseppe Comand di Latisana (Udine), mi sono passati per la mente, “in corsa” come in un film, i drammatici momenti vissuti da me, allora quattordicenne. Ricordo come fosse ora che lo zio Arnaldo veniva ogni sera a dare un saluto alla mamma. Un giorno però venne mia nonna a casa mia,...
«Io, a 97 anni ultimo testimone oculare delle stragi delle foibe»
di Lucia Bellaspiga, inviata a Latisana (Udine) sabato 6 gennaio 2018
La testimonianza di Giuseppe Comand, consapevole di essere l’ultimo degli uomini che videro risalire a “grappoli” i corpi degli italiani innocenti.
«L’odore dei corpi in decomposizione era pestilenziale, l’aria irrespirabile fino a chilometri di distanza. I miei compagni coraggiosi, Vigili del Fuoco di stanza a Pola, buttavano giù cognac prima di calarsi nella foiba: scendevano per centinaia di metri con due corde e una specie di seggiolino, mettevano il cadavere nella cassa e davano quattro colpi di corda, il segnale per dire tiratemi su».
Un secolo di vita non è bastato a Giuseppe...