“Tarnova 1945”, la battaglia per Gorizia
La battaglia di Tarnova della Selva (19-21 gennaio 1945) iniziò col tentativo delle forze di Tito di annientare il presidio fascista repubblicano, costituito dal battaglione della Divisione Decima “Fulmine”.
I soldati italiani, anche se resistettero a lungo, furono sopraffatti nel numero dalle consistenti truppe partigiane del IX Corpus;
soccorsi da truppe provenienti da Gorizia, riuscirono a rompere l'accerchiamento.
Ciò comportò l'abbandono della posizione, posta sulla strada che conduce alla valle del Vipacco.
Lo scontro si distinse per la sua particolare durezza e per il valore dimostrato sia dagli italiani del “Fulmine” che dagli sloveni
della brigata...
Appunti per una carta etnolinguistica dell’Istria
di Emanuele Mastrangelo - 03/01/2021
Fonte: Storia In Rete
La Venezia Giulia è un Giano bifronte. Il confronto fra le cartografie prodotte in Italia – da una parte – e in Austria Ungheria, Iugoslavia (e simpatizzanti) da un’altra mostra due situazioni etno-linguistiche della Venezia Giulia radicalmente opposte. La stessa cosa vale per le rilevazioni demografiche che ne sono alla base. E come è immaginabile ciascuna pro domo sua.
La cartografia italiana estende la parte latina della popolazione giuliana arrivando a comprendere ampie fette dell’entroterra istriano. Invece le cartografie anti-italiane (o filo-slave, a seconda del punto di vista) tendono a ridurre la...
L’Istria prima dell’apocalisse
Isole italiane in un mare slavo
di Emanuele Mastrangelo - 26/12/2020
Fonte: Storia in Rete
Fra 1945 e 1949 si completa lo spopolamento della componente italiana in Istria e Dalmazia. Un processo iniziato secoli prima, con le invasioni barbariche del VI e VII secolo e poi lo stanziamento delle prime comunità slave nell’entroterra della Dalmazia-Illiria. Da quel momento storico le comunità latine si trovarono a essere isole urbane in un mare rurale slavo. A contrastare il progressivo dissolvimento di queste realtà urbane (che dal Medioevo iniziarono sempre più a identificarsi come “italiane” con la progressiva sostituzione della lingua di Dante al latino e l’affiancarsi di...
Italia, “Terra benedetta” anche al suo confine orientale
Emanuele Mastrangelo - Emanuele Merlino - Enrico Petrucci (a cura di), Terra benedetta. Racconti d'Italia e di grandi italiani, Idrovolante, Roma 2020.
Dal collettivo letterario che ha dato vita al progetto Eroi. Ventidue storie dalla Grande Guerra, una nuova antologie di Storie per ricordare che l’Italia è così tanto ricca di Eroi e coraggio da poter ribaltare in positivo la famosa massima di Bertold Brecht “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”.
E per questo, soprattutto in un momento di paure e pandemia, è sempre necessario ricordare la grandezza della nostra storia.
15 racconti storici di eroi in guerra, eroi in pace, eroi nello sport, eroi dell’industria, eroi...
Piccolo vademecum per il 10 Febbraio
1 - no, la storia non comincia il 13 luglio 1920 con l'incendio del Narodni Dom a Trieste. Le violenze erano cominciate molto prima e nessuno ricorda che nel 1915 gli sloveni avevano assaltato le sedi culturali italiane con la complicità della polizia austroungarica bruciando la sede de "Il Piccolo", la "Lega Nazionale", le librerie e i caffè italiani, le palestre e i circoli sportivi italiani etc.
2 - no, non c'è nessun rapporto proporzionale fra "l'oppressione fascista" e le foibe. Non c'è alcuna proporzione fra l'aver detto a uno sloveno o un croato "parla italiano!!" e prelevare gente per legarla col fil di ferro e buttarla viva in una foiba.
3 - no, la questione della...