Amore e dolore nell’esodo dall’Istria
Si intitola La rosa dell’Istria, è un tv movie che farà luce, con un’angolazione "non politica, non ideologica", su una storia "poco raccontata" quella dell’esodo istriano. Liberamente ispirata al romanzo Chi ha paura dell’uomo nero? di Graziella Fiorentin (edizioni Mursia), La rosa dell’Istria, come spiega Verdiana Bixio, presidente della casa di produzione Publispei, "è una grande storia di amore, ma anche una storia che racconta cosa significhi essere o non essere a casa, come si vive lo sradicamento".
"Non è un film sulle persecuzioni di Tito – aggiunge Bixio – ma una storia intima sul dopo esodo, raccontiamo persone che hanno dovuto cercare salvezza, famiglie...
Mili muoi, l’esodo dei miei
“Mili muoi, così mi chiamava mia nonna…”
Carlo Colombo è un pianista, autore e cantante trevigiano, ma è anche un figlio di profughi giuliano-dalmati.
Ha deciso di affrontare lo spinoso tema dell’esodo dai territori dell’Istria e della Dalmazia a seguito dell’instaurazione della dittatura comunista della Yugoslavia di Tito dopo il 1945, vissuto in primis dalla sua famiglia sia paterna che materna.
Racconta storie di fughe via mare e via terra accompagnandosi con il pianoforte, l’ekatron e il Toy Piano; lo fa anche cantando canzoni d’epoca e canzoni originali che ha scritto appositamente per questo spettacolo.
Le testimonianze sono tutte dirette e acquisite sin...
La mia casa altrove, di Federica Marzi
Rimasta a Trieste per l'estate mentre i genitori Selma e Zeliko e la sorella Majda, più piccola, come ogni anno tornano in patria, in Bosnia, a Zvornik quest'anno, la giovane Amila comincia a lavoricchiare sul Carso, a Bristie, dando una mano nelle faccende domestiche a due anziani, Norina e suo marito, Mariano, esuli istriani riparati a Trieste nel dopoguerra.
Sono due famiglie 'straniere' le cui storie si intrecciano nella indefinita città di confine che è Trieste, famiglie dai sentimenti duri come pietre, inamovibili come montagne; solo un altro sentimento - leggero, fresco e inatteso - può rendere friabile e addomesticabile quel minerale e spingere all'autocomprensione e...
Il regista che per primo osò raccontare l’esodo istriano
Quando uscì nelle sale cinematografiche nel 1948 "La città dolente" riscosse poco successo, ma successivamente l'opera di Mario Bonnard è diventata un prezioso documento sull'esodo da Pola e sulle condizioni dell'Istria nell'immediato dopoguerra, allorché nella Zona B l'amministrazione militare jugoslava si manifestava in realtà come prima tappa di una sempre più palese annessione alla Jugoslavia comunista ben prima delle decisioni ufficiali della Conferenza di Pace.
Libero -...
Cioccolata calda per due, il libro di Nunzia Gionfriddo per il Giorno del Ricordo
In occasione del Giorno del Ricordo per non dimenticare i massacri delle foibe e l’esodo istriano, arriva in libreria “Cioccolata calda per due” dell’autrice napoletana Nunzia Gionfriddo, edito da Phoenix Publishing
In occasione del Giorno del Ricordo, celebrato ogni anno il 10 febbraio, per non dimenticare i massacri delle foibe e l’esodo istriano, arriva in libreria nella nuova veste aggiornata “Cioccolata calda per due” dell’autrice napoletana Nunzia Gionfriddo, edito da Phoenix Publishing e vincitore del Premio Milano International. Un romanzo complesso, vagamente romantico, anche se il titolo trae in inganno. Il titolo rimanda infatti a una storia d’amore, in...
I giuliani “rimasti”, vittime della storia
“Bora” di Anna Maria Mori e Nelida Milani (Frassinelli, 1998, 240 p.) contiene la testimonianza di due donne, native di Pola, la cui giovane vita venne investita dai tragici avvenimenti della seconda guerra mondiale con l’esodo della popolazione italiana dall’Istria, Fiume, Dalmazia. Il che segnò per sempre, per loro come per tanti di noi originari di quelle terre, l’irreversibile lacerazione tra il “prima” e il “dopo”.
Alla fine del libro vi è una cronologia dei principali fatti storici che ci riguardano. È stata redatta da Antonella Scarpa, che, apprendiamo, “vive a Venezia dove studia storia contemporanea, e lavora come bibliotecaria. Figlia di un esule che ha...
“La bambina con la valigia”, storia di Egea Haffner
"È iniziato così per me ed Egea un lungo viaggio, emozionante e travolgente, che ci ha portato a conoscerci e a diventare amiche Ci vuole coraggio, per raccontare un momento storico che è ancora oggetto di feroci discussioni. Ci vuole fiducia, per aprire lo scrigno dei ricordi familiari e condividerli con i giovani lettori. Ci vuole uno sguardo attento al passato, ma proiettato fermamente nel futuro. Ci vogliono senso, energia, emozione. Ci vuole Egea Haffner". Le parole della scrittrice Gigliola Alvisi, contenute nella prefazione de La bambina con la valigia, da pochi giorni in libreria (Piemme), svelano la genesi del progetto: scrivere e pubblicare il primo libro per ragazzi e...
Quelle giornate di dolore che non dobbiamo dimenticare mai
Si metta a confronto il 25 aprile e il 10 febbraio. Due date che evocano la storia italiana: la prima celebra “il giorno della liberazione“, la seconda “il giorno del ricordo“. L’ultima guerra mondiale è finita, e quelle due date sembrano ricordare due guerre diverse combattute dall’Italia: la prima vinta, la seconda perduta. E anche le manifestazioni sono opposte: il 25 aprile è celebrato in modo trionfale, bandiere al vento che, con gli anni, sono diventate sempre più rosse, lasciando in disparte il tricolore, comizi inneggianti a una nuova moralità, a un uomo nuovo italiano. Il 10 febbraio è un giorno di mestizia; è stato difficile introdurlo nel calendario delle...
Esuli due volte. Dalle proprie case, dalla propria patria
I confini disegnati alla fine della Seconda guerra mondiale in Europa e la conseguente nuova geografia politica delle regioni dell’Adriatico orientale, provocarono una ripresa delle emigrazioni economiche che si intrecciavano, talvolta in modo indissolubile, con gli espatri legali e clandestini di popolazione che si sentiva minacciata dal punto di vista ideologico e/o nazionale. L’esodo della popolazione italiana dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia è stata la reazione più diretta al radicale cambiamento di regime sociale e politico imposto alle proprie condizioni di vita dal comunismo jugoslavo.
Non si dispone di dati effettivi su tutte le località, ma alcune rilevazioni...
Mattarella:«Il Ricordo è un impegno di civiltà»
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Il Giorno del Ricordo richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo.
È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia...