Dante l’irredentista fu manifesto di italianità per le terre contese
In un saggio pubblicato da Carocci Fulvio Conti ripercorre settecento anni di riletture e manipolazioni politiche del sommo poeta in particolare fra le due guerre mondiali.
Nell'anniversario dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri fioccano sugli scaffali delle librerie le opere sul tema. Una delle migliori apparse porta la firma di Fulvio Conti: “Il Sommo italiano. Dante e l'identità della nazione” (Carocci, 2021, 242 pagine, 18 euro), in cui sono ripercorse le trasformazioni dell'immagine del “divin poeta” dal Settecento ai nostri giorni. Non una biografia dunque, ma una scrupolosa indagine su come la figura di Dante è stata assorbita, manipolata, incensata da...