Il castello di Gorizia, riaperto e rinnovato
L’obiettivo è alto ma, conti alla mano, non irrealizzabile. La soglia dei 100mila visitatori in un anno nel castello di Gorizia, ora che è stato riaperto dopo due anni di stop, potrebbe diventare realtà già prima della Capitale europea della cultura 2025. Assai difficile registrarli già quest’anno, ma la volontà dell’amministrazione comunale è raddoppiare l’afflusso di 50mila biglietti staccati prima della pandemia. Nel frattempo, questa mattina la festa è stata tutta per la riapertura e continuerà anche nel pomeriggio.
Una folta delegazione di istituzioni, assessori, consiglieri comunali e regionali e primi turisti ha preso parte al tour di anteprima nei locali...
Marino Pace, prefetto di Gorizia dopo l’8 settembre
Il libro di Franco Miccoli edito dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea ricostruisce la figura del nobiluomo che resse le sorti della città dal ’43 al ’45. Nominato dai tedeschi Prefetto di Gorizia (che faceva parte della Zona di Occupazione Litorale Adriatico), il conte Marino Pace assunse posizioni autonome, contrastando le ingerenze naziste ed uscendo immacolato dal processo per collaborazionismo che subì a guerra finita.
Il Piccolo -...
Gorizia, il confine diventa ponte
Il quotidiano Repubblica ha dedicato sabato 22 gennaio un articolo a Gorizia, soffermandosi sulle profonde sinergie che esistono da anni tra il capoluogo isontino e Nova Gorica.
Il confine fissato dal Trattato di Pace del 10 Febbraio 1947 in maniera tale da separare il centro di Gorizia dalla sua periferia orientale ha talmente perso significato che non solo si è sviluppato un Gruppo Europeo di Cooperazione Transfrontaliera (Gect) tra i più virtuosi dell'Unione Europea, ma addirittura Nova Gorica ha vinto, presentando una candidatura congiunta con Gorizia, la qualifica di Capitale Europea della Cultura 2025 in rappresentanza della Slovenia.
Repubblica -...
Gorizia: la storia, il nostro futuro
Vedere il nostro territorio al centro di tg nazionali e internazionali non per le vicende del passato ma per quelle future rappresenta davvero una svolta storica per Gorizia. Perché è questo il messaggio che anche i due presidenti Mattarella e Pahor oggi presenti sulla nostra terra hanno voluto dare: Gorizia e Nova Gorica rappresentano l'Europa migliore, quella che lotta per costruire un domani ricco di opportunità per la propria gente, per i giovani, superando divisioni e rancori. Questo è il punto, non sterili discorsi e buoni intenti ma progetti di grande respiro, come la Capitale europea della cultura, che porteranno a una grande svolta, anche economica per tutto il territorio....
Campagnuzza: da villaggio dell’esule a borgo di Gorizia
Domani, martedì 5 ottobre, alle ore 17:00 (cioè al termine della cerimonia in onore di Norma Cossetto che si svolgerà alle 16:30(tra via del Carso e via Norma Cossetto all’altezza di Via del Pasubio, nel quartiere della Campagnuzza), nel rispetto delle norme anti Covid, nell’oratorio della parrocchia di Campagnuzza verrà presentato il libro Campagnuzza: da villaggio dell’esule a borgo di Gorizia, a cura di Francesca Santoro e Maria Grazia Ziberna.
Nel testo, edito dal comitato provinciale di Gorizia dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dal CDM (Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata), dopo ...
La domenica delle scope, 13 agosto 1950
Proponiamo un articolo di Annamaria Crasti che ringraziamo per la gentile concessione sulla “Domenica delle scope” un evento avvenuto nell’Agosto del 1950. Molti goriziani rimasti nella Jugoslavia di Tito superarono il confine non solo per riabbracciare parenti, amici ma fecero incetta di acquisti è l’articolo più venduto nella nuova Gorizia fu una scopa di saggina.
«Siamo a Gorizia. È il 13 agosto 1950. Dal 10 febbraio 1947 la Gorizia di sempre non esiste più. Crudelmente, come deciso dal Trattato di Pace, nella notte tra il 14 e 15 settembre 1947 la città si è trovata divisa. Gli abitanti di alcune zone della città non riescono a dormire quella notte: sentono,...
L’impatto turistico di Gorizia Capitale Europea della Cultura
Con la Capitale europea della cultura nel 2025 arriveranno centinaia di migliaia di turisti e non solo dovremo essere capaci di accoglierli in modo adeguato ma di stupirli perché tornino anche gli anni successivi. Per questo dobbiamo mettere in campo tutte le nostre migliori risorse, dagli operatori del settore ricettivo ai ristoratori, dalle agenzie immobiliari alle associazioni culturali, sportive e per il tempo libero. E poi, a cascata, tutte le realtà con cui creare sinergie per dare al nostro territorio quella dimensione turistica vera foriera di una crescita economica quantitativa e qualitativa.
Ciò tenendo presente che Gorizia, in questa occasione, sarà baricentrica a un...
La zona monumentale del monte Sabotino
Il monte Sabotino, bastione settentrionale della testa di ponte austro-ungarica di Gorizia, rappresentò fin dall’inizio della guerra italo-austriaca 1915-'18 un punto chiave del fronte dell’Isonzo.
Straordinaria fortezza nella pietra, questo rilievo mostra ancor oggi pregevoli testimonianze dell’ars fortificatoria praticata prima dai reparti tecnici austro-ungarici e, dopo l’agosto 1916, da quelli italiani che lo trasformarono in un vero e proprio baluardo sotterraneo.
Questo volume della collana “Archeologia di guerra” propone al pubblico uno strumento per com prendere l’affascinante metamorfosi di un Monte che per i suoi trascorsi bellici entrò nel mito...
Il 2 giugno ’46 giuliani, fiumani e zaratini non poterono votare
Dei 573 seggi dell’Assemblea Costituente da assegnare e previsti dal Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 74 del 10 marzo 1946, in realtà ne furono attribuiti soltanto 556, mancando all’appello i 13 previsti per la Circoscrizione XII (Trieste e Venezia Giulia – Zara), oltre ai 5 della provincia di Bolzano. Con un ulteriore Decreto Luogotenenziale, di soli sei giorni successivo, fu ritenuto impossibile lo svolgimento delle elezioni in quelle terre di confine, a causa della situazione internazionale. Il momento fondativo dello Stato Italiano uscito dalle macerie del conflitto si svolse pertanto senza coinvolgere i cittadini residenti in terre che, fino alle deliberazioni...
Gorizia, eroi senza confini
In molti territori al confine tra Italia e Slovenia si stava respirando - finalmente - un clima di osmosi. Le misure introdotte per limitare la pandemia hanno cambiato tutto. Né Roma né Lubiana si sono preoccupate più di tanto. Ma c'è chi, con creatività, è "sceso in campo" a favore della complessità, degli interessi e delle relazioni delle aree transfrontaliere.
È stato un anno schizofrenico al confine orientale. La pandemia ha cancellato molte delle certezze di una popolazione che aveva cominciato a credere che la frontiera non esistesse più. Da una parte sono arrivati segnali confortanti dal goriziano, dove gli amministratori locali hanno fatto di tutto per continuare a...