Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata
November 21st, 2024
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Radio Capodistria Katin Slovena

Una mostra a Capodistria sulle stragi comuniste in Slovenia nel giugno 1945

Allestita presso il Convento Francescano di Capodistria la Mostra curata dallo storico e pubblicista Jože Dežman "La Grotta sotto la Macesnova Gorica-La Katin slovena" che testimonia le esecuzioni sommarie commesse nell'immediato dopoguerra. La mostra è allestita dallo storico che è stato a Capo della Commissione del governo per la questione dei luoghi di sepoltura nascosti, associati a esecuzioni di massa e sepolture clandestine avvenute durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli spazi concessi dal Convento francescano. Gli scavi nella Grotta in questione hanno avuto luogo da aprile e fino a settembre del 2022. Le esecuzioni sono avvenute invece tra il 2 e il 10 di Giugno del...
Jugolira

Le Jugolire della Zona B durante l’occupazione jugoslava della Venezia Giulia

Nella fase finale della Seconda Guerra Mondiale le province del confine orientale non furono liberate come il resto d'Italia dalle truppe anglo-americane, bensì arrivò il IX Corpus dell'Esercito di Liberazione jugoslavo e si trattò di una "liberazione" cruenta che la città di Zara aveva già sperimentato nel novembre del 1944 e che a Gorizia, Trieste, Fiume ed in Istria si manifestò dal primo maggio (entrata a Trieste delle avanguardie jugoslave) al 12 giugno 1945, allorchè entro in vigore l'accordo di Belgrado con cui veniva fissata una linea di demarcazione provvisoria in attesa della conferenza di pace. In questi Quaranta giorni si attuò un'epurazione politica che non riguardò...
Debernardi Mario Oltre Sbarra Liberta.macchione

Oltre la sbarra la libertà

È il 1952 e Mario, un bambino di otto anni, vive lungo le coste della penisola istriana. Il suo tempo si divide tra la scuola italiana e i racconti della bisnonna Mati, che parlano di un tempo lontano: delle due guerre mondiali, della vita nei campi, di una famiglia che cresce e si modifica. Quello che Mario ancora non sa, però, è che la sua vita è destinata a cambiare radicalmente. Dopo il dominio asburgico e poi fascista, l’Istria è infatti destinata a conoscere un’altra occupazione: quella della Jugoslavia di Tito. Per Mario inizia allora una nuova fase della vita. All’idillio di una vita rurale guidata dalle antiche tradizioni di famiglia si sostituisce quella del regime,...
Abisso Socialista 0

Presentato a Trieste “L’abisso socialista” di Gabriella Chmet

A distanza di cinque anni dal romanzo La guerra di Giusto esce il mio nuovo libro di narrativa/memoir L’abisso socialista. Memorie di una ex jugoslava per la Luglio Editore di Trieste. Il libro più difficile, quello maggiormente sofferto, il racconto della vita che definisce un’esistenza intera. No, non sto esagerando, ho la consapevolezza di aver toccato le corde più delicate, di aver messo il dito in una piaga mai del tutto rimarginata. Il racconto che attraversa la seconda metà del Novecento e si conclude ai giorni nostri, è la storia della Jugoslavia di Tito, della sua parabola di dio-padrone di una nazione costruita col ferro e col fuoco su una base puramente ideologica....
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Madri nel gulag di Tito

David Grossman racconta la tragica storia di Panić Nahir (Vera) e sua figlia, Tiana Wages (Nina), nella ex Jugoslavia Panić Nahir, nel romanzo La vita gioca con me di David Grossman (Mondadori, traduzione di Alessandra Shomroni) si chiama semplicemente Vera. Sua figlia Nina, nella realtà, è Tiana Wages. Eva aveva chiesto a David Grossman di scrivere la sua storia e quella di sua figlia. E lo scrittore israeliano aveva accettato di raccontarla a sua volta e reinventarla, a modo suo. Quando il libro è stato scritto, nel febbraio 2019, Eva ormai non c’era più. Così la sua storia molto conosciuta in ex Iugoslavia squarcia il velo delle tenebre sui gulag di Tito e, in particolare,...
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Goli Otok, la memoria infranta

All’alba, Goli Otok è pallida. Grigia. Un’isola anonima contro cui s’infrangono le onde oleose del Quarnaro. Guardandola dalla terra ferma non si vede alcun tipo di vegetazione; non si scorgono né alberi né arbusti. Dall’acqua emerge solo una distesa di roccia livida e sterile. D’estate il sole secca ogni cosa, d’inverno il vento ghiaccia ciò che rimane. Nell’eterno rincorrersi tra vita e morte è sempre quest’ultima a vincere a Goli Otok. Guardandola, gli uomini hanno cominciato a chiamarla in molti modi: qualcuno l’ha definita “calva”, qualcun altro “nuda”. Ma l’aggettivo più adatto, forse, è “segreta”. Il dorso dell’isola, una scogliera alta...
Abisso Socialista 0

Sognando la libertà

Gabriella Chmet recupera le sue memorie di adolescente cresciuta nella Jugoslavia di Tito, tracciando un affresco spietato e ironico di una nazione che non esiste più e del suo dio-padrone Non era certo la (presunta) mancanza di sapori tra i barattolini dello yogurt, come dichiarò in un’occasione l’ex presidente croata Kolinda Grabar Kitarović, a rendere insipida e amara la vita nella Repubblica socialista federale di Jugoslavia. Ne sanno qualcosa i familiari delle migliaia di persone scomparse nel nulla, le centinaia di migliaia di esuli giuliano-dalmati costretti a lasciare ogni cosa per mettersi in salvo, i tanti perseguiti (e internati) politici, o quanti scappati...
Slovenia91

L’indipendenza slovena significò anche la fine di una dittatura comunista

I carri armati jugoslavi che se ne vanno e le bandiere con la stella rossa che vengono ammainate sono scene che portano alla memoria non solo l’indipendenza della Slovenia, di cui in questi giorni ricorre il trentennale, ma anche le giornate che vissero triestini, goriziani e polesani il 12 giugno 1945, quando terminò l’occupazione delle forze partigiane di Tito. Lunghe sarebbero ancora state le vicende del confine orientale prima che almeno Gorizia e Trieste rientrassero a tutti gli effetti nei confini della Repubblica italiana, mentre Pola stessa, il resto dell’Istria, Fiume e Zara continuarono a patire la persecuzione dell’italianità e la stretta liberticida del consolidarsi...
Pirano

Slovenia e Croazia litigano ancora per l’Istria

Guerre dell'ex Jugoslavia, 30 anni dopo: Lubiana reclama un corridoio di accesso alle acque internazionali, Zagabria non accetta la sentenza di arbitrato Trent’anni fa, il 25 giugno 1991, iniziò il decennio delle guerre in Jugoslavia. Slovenia e Croazia si dichiararono indipendenti, ma il presidente fasciocomunista della Serbia Slobodan Milosevic non accettò lo smembramento dell’ex dittatura di Tito, morto dieci anni prima. Il conflitto con la Slovenia si risolse in dieci giorni con qualche decina di morti. La guerra serbo-croata invece durò quattro anni, coinvolse la Bosnia e fu sanguinosissima: quasi centomila morti. Nel 1999, infine, l’appendice del Kosovo: per liberare la...
Tito

Le origini del Patto Balcanico del 1953

La Jugoslavia ha sempre segnato un unicum tra i Paesi satellite dell’Unione Sovietica. Lo Stato balcanico, a differenza degli altri, sin da subito ha cercato di trovare una propria determinazione sotto la forte spinta di Tito, anche mettendosi in competizione con Mosca. Il modello jugoslavo era considerato pericoloso e addirittura, sotto alcuni aspetti, non pienamente socialista. D’altro canto, i sovietici erano visti come soverchiatori. Ciò che segnò una rottura profonda tra i due Paesi fu il rifiuto di Belgrado per la costruzione di una federazione con la Bulgaria. A seguito di numerosi moniti posti da Stalin, il 28 giugno 1948 il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ) venne espulso...