Gregorio Ananian, il medico del sultano che fuggì a Trieste
Figura peculiare quella di Gregorio Ananian: in apparenza modernissima, eppure densa di contraddizioni, molto più vicina all’età moderna che all’ottocento, ai retaggi dell’impero ottomano che ai lumi del secolo decimo nono. Ananian nacque infatti a Istanbul (1770), all’interno della comunità degli armeni di fede cattolica. Di famiglia benestante, Ananian ebbe così modo di frequentare la facoltà di medicina dell’Università di Padova, completando poi il praticantato a Parigi, dove si trovava una scuola gestita da frati cappuccini volta a formare gli armeni come interpreti e missionari. Eppure, dopo quest’immersione nell’Europa di fine Settecento, Ananian scelse di...
Le ambiguità d’Italia nell’impresa di Fiume
Esce pubblicato da Gaspari un saggio a quattro mani di Luca G. Manenti e Fabio Todero che analizza le strategie comunicative al di là degli slogan dell’occupazione della città: miti, parole e riti dell'impresa di Gabriele d'Annunzio a Fiume (12 settembre 1919 - Natale di Sangue 1920).
Fonte: Il Piccolo -...
Dante l’irredentista fu manifesto di italianità per le terre contese
In un saggio pubblicato da Carocci Fulvio Conti ripercorre settecento anni di riletture e manipolazioni politiche del sommo poeta in particolare fra le due guerre mondiali.
Nell'anniversario dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri fioccano sugli scaffali delle librerie le opere sul tema. Una delle migliori apparse porta la firma di Fulvio Conti: “Il Sommo italiano. Dante e l'identità della nazione” (Carocci, 2021, 242 pagine, 18 euro), in cui sono ripercorse le trasformazioni dell'immagine del “divin poeta” dal Settecento ai nostri giorni. Non una biografia dunque, ma una scrupolosa indagine su come la figura di Dante è stata assorbita, manipolata, incensata da...