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Giulio Camber Barni

Professione: Poeta
Luogo: Venezia-Giulia
Autore: Autore Sconosciuto

Giulio Camber Barni (Trieste, 23 dicembre 1891 - Liubovna, 24 novembre 1941)Nato in una famiglia originaria della Dalmazia, Camber compie a Trieste gli studi primari e secondari e frequenta, quindi, l'Università di Vienna, nella facoltà di giurisprudenza e filosofia. Allo scoppio della prima guerra mondiale chiamato alle armi nell'esercito austriaco diserta e fugge in Italia, dove incontra l'amico Enrico Elia, con il quale si arruola volontario nel 2° reggimento fanteria di stanza a Udine assumendo il cognome di Barni. Ferito due volte, ottiene la croce di guerra, una medaglia d'argento (Oslavia, 3 novembre 1915) e una di bronzo (Soupir, Francia, 4 ottobre 1918) al valor militare. Alla fine della guerra si trova a Trieste come ufficiale addetto alla propaganda della III Armata. Dopo il congedo si reca a Napoli dove si laurea in legge e poi, tornato nella sua città, esercita la professione di avvocato. Pur potendo rivendicare un'invalidità derivata dalla guerra (la bocca lesionata dai gas) Camber rifiuta la tessera di mutilato; nel campo dei reduci egli porta il suo contributo all'Associazione Combattenti e alla Compagnia Volontari Giuliani e Dalmati. Collabora al giornale repubblicano "L'Emancipazione" nel quale pubblica in 12 puntate, tra il 1920 e il 1921, le sue poesie di guerra con il titolo La Buffa ("la fanteria l'è buffa ...") che nel 1935 vengono raccolte in volume da Virgilio Giotti; poesie esemplari, come ha scritto Giani Stuparich "d'un epica sbocciata spontaneamente dalle trincee, da mettersi vicino ai più bei canti dei soldati" del primo conflitto mondiale. A causa di ruggini politiche tra il mondo degli ex combattenti e il prefetto di Trieste Carlo Tiengo, la raccolta viene prontamente sequestrata. Nel 1938 Camber viene richiamato alle armi per un corso di aggiornamento che lo vede promosso da capitano a maggiore. Allo scoppio della seconda guerra mondiale viene inviato quale giudice al tribunale militare dell'VIII Armata, a Bologna. Egli, però, si trova a disagio nel dover giudicare dei soldati e chiede di esser mandato al fronte. Di stanza in Albania con le divisioni Pinerolo e Ferrara diventa, poi, comandante del VI Battaglione Guardia alla Frontiera (4° settore) di Korcia dove muore per le conseguenze di una caduta da cavallo. Postuma viene pubblicata Anima di frontiera, una raccolta di liriche composte tra il 1912 e il 1915.