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November 21st, 2024
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Visinada

Visinada, gemma incastonata nel cuore dell’Istria

In questo caldo agosto, per chi si trova in Istria,  è consigliabile prendere la cara, vecchia e poco trafficata via Flavia e magari fare una sosta a Visinada, posta proprio sull’incrocio della via imperiale romana con quella che da Parenzo porta a Pinguente.

Da lì si può ammirare uno splendido panorama su tutta la valle del Quieto e godere della tonificante ventilazione naturale. In quella valle ancora c’è una buona presenza della popolazione italofona autoctona e i centri abitati, di antica fondazione, sono straordinariamente belli,  ricchi di eccellenze artistiche e non  rovinati dal turismo di massa.

Per esempio Visinada vanta la bellissima chiesa dedicata ai santi patroni Barnaba apostolo e  Girolamo, con importanti affreschi del 1300. Notevole è anche il santuario della Madonna de’ Campi e la vasta piazza con l’imponente cisterna  realizzata nel 1782 dall’architetto rovignese Battistella. Purtroppo  Visinada subì gravi danni nel suo patrimonio edilizio sia durante la Seconda guerra mondiale che nel dopoguerra con l’esodo e l’abbandono delle abitazioni, lasciate andare in rovina. Altre furono danneggiate durante le riprese di un film Kelly’s heroes, del 1970, che portò valuta pregiata alla Jugoslavia, proprio girato a Visinada per ricreare un’ambientazione simile alle distruzioni di una guerra.

La Comunità Italiana, sorta solo nel 1992, è attivissima e riesce, grazie agli sforzi di Neda Sainčić Pilato,  e vicesindaco della città, e gli altri soci, ad organizzare tante iniziative, in una bella sede accogliente. La Comunità coinvolge numerosi giovani, i quali suonano quasi tutti anche nella banda, per cui  a Visinada, benché non esista nemmeno una sezione d’asilo in lingua italiana, la cultura autoctona riesce a mantenersi viva e attraente.  Nella città risiede anche Marino Baldini, già parlamentare europeo e sindaco della città, che è riuscito a far entrare la Basilica Eufrasiana di Parenzo nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Il professor Baldini è, infatti, un illustre storico dell’arte e ritiene il periodo bizantino, grazie ai vescovi Frigerio, Massimiano ed Eufrasio, un’epoca fulgida per tutta l’Istria, con sessanta basiliche e chiese edificate e splendidamente mosaicate. Tre erano le civitates, Tergeste, Parentium e Pola, dotate d’importanti vestigia, ma anche in molte altre località, come a Brioni,  vi sono i resti di quel periodo aureo che attendono di essere  messi in risalto.  Di recente Marino Baldini ha dimostrato che nel dipinto del Mantegna alla National Gallery di Londra, l’anfiteatro è l’Arena di Pola e non il Colosseo. Inoltre, dà per certo che il volto della statua di S. Eufemia conservata nel duomo di Rovigno è un autoritratto del grande Maestro padovano, eseguito quando appena diciottenne riuscì a liberarsi dalla tutela sfruttatrice dello Squarcione, dove stava a bottega.

Nonostante l’avversa fortuna, i tesori in tutta l’Istria sono ancora presenti in gran numero e aspettano di essere opportunamente tutelati affinchè i visitatori attenti li ammirino con la dovuta attenzione.

Eufemia Giuliana Budicin