Il silenzio dei vivi
Pubblichiamo questa bellissima poesia scritta dal nostro socio Giorgio Valdes di Sestu (CA)
Il silenzio dei vivi
Sono chini gli sguardi
e le ferite sanguinano
sul prato di margherite
e sugli stivali degli aguzzini.
Pochi istanti ancora
per sperare di morire
con la carezza del sole e del vento
affidando l’ultimo respiro
agli oleandri in fiore.
Ma l’inghiottitoio è vicino,
in esso il buio è denso
come lava d’orrore.
Pietà implorano i vinti
con una pallottola dritta nel cuore.
Ma solo un colpo v’è nella pistola,
al primo della fila è destinato.
Egli sarà il peso arreso e muto
trascinatore del treno d’uomini
verso l’abisso di rocce...
Le persecuzioni dei preti nell’Istria di Tito
Il volume di Pietro Zovatto ricorda modalità e vittime della politica antireligiosa jugoslava
ella storia del confine orientale italiano il fattore religioso ed i sacerdoti hanno svolto spesso un ruolo di prima fila. A partire dal tardo Ottocento, allorché il clero slavo dell’entroterra goriziano, triestino ed istriano si adoperò per consolidare la coscienza nazionale slovena e croata: si trattava di quelle che Engels definì “nazioni senza storia”, ma in tale contesto prendevano forma per contrapposizione al sempre più vigoroso irredentismo italiano e sotto la protezione delle autorità del cattolicissimo impero austro-ungarico. L’Imperatore Francesco Giuseppe,...
Italiani di Dalmazia: dall’unità d’Italia alla disintegrazione della Jugoslavia
Affrontare la questione della Dalmazia nelle relazioni italo-jugoslave, e in genere laquestione adriatica, è obbligo civile nella ricorrenza del «Giorno del ricordo del 10 febbraio». Farlo significa, però, cimentarsi con quello che è forse il campo d’indagine più controverso e spinoso posto all’attenzione dello storico della politica estera italiana. Infatti, significa porsi costantemente la domanda su quanto sia stata imperialista, nazionalista ed espansionista quella politica dopo l’unità e fino al 1943, non nascondendosi anche che tracce di tale imperialismo siano continuate a sopravvivere nel secondo dopoguerra.
Luciano Monzali, tuttavia, non elude la sfida...
Come strumentalizzare gli esuli istriani, fiumani e dalmati in campagna elettorale
Le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati hanno da sempre cercato di mantenere un rapporto di collaborazione e di confronto costruttivo con le amministrazioni pubbliche nazionali e locali, anche se non sono mancati tentativi di strumentalizzare e di politicizzare le tragiche vicende delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’associazionismo della diaspora ha tuttavia voluto mantenersi al di sopra delle parti, anche se suoi esponenti hanno partecipato in prima persona e nei diversi schieramenti alla vita politica nazionale e locale, a testimonianza dell’avvenuto inserimento del popolo dell’esodo nel tessuto sociale nazionale.
Risulta quindi al di fuori di questo...
Foibe, il coraggio di chi denunciò i crimini
Caro Avvenire,
sono la nipote del maresciallo Arnaldo Harzarich, il capo dei Vigili del Fuoco di Pola che dal 1943 in Istria guidò le squadre al recupero delle salme degli italiani dalle Foibe, e per questo Medaglia d’oro al Valor Civile. Leggendo l’interessante articolo di Lucia Bellaspiga del 6 gennaio 2018, con l’intervista all’ultimo testimone oculare dello sterminio nelle Foibe, il signor Giuseppe Comand di Latisana (Udine), mi sono passati per la mente, “in corsa” come in un film, i drammatici momenti vissuti da me, allora quattordicenne. Ricordo come fosse ora che lo zio Arnaldo veniva ogni sera a dare un saluto alla mamma. Un giorno però venne mia nonna a casa mia,...
Tra negazionismo e ricordi, la vita degli esuli di Roma
Viaggio nel quartiere Giuliano-Dalmata di Roma, un ex villaggio operaio abbandonato dove parte degli esuli italiani in fuga dalle persecuzioni titine hanno ricostruito la comunità perduta
Elena Barlozzari - 10/02/2018
Dal 1945 in poi l’Italia si trova a dover gestire l’esodo dei connazionali in fuga dai territori occupati dalla ex Jugoslavia e dalle persecuzioni titine. Alla fine circa 350mila italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia abbandonano le proprie case e approdano a Trieste.
S’infrange così il “sogno comunista” sui cui nasce la Prima Repubblica. E per cercare di chiudere la “pratica” sottovoce, il governo di allora decide di disperdere...
Don Francesco Bonifacio, il Martire delle Foibe
10/02/2018 - L’11 settembre 1946 fu trucidato dai comunisti, che non ne sopportavano l’impegno per i giovani. Nel 2008 Benedetto XVI ha promulgato il decreto della Congregazione per le Cause dei Santi, che lo dichiara assassinato in odium fidei.
Ciò che don Francesco Giovanni Bonifacio pensava del proprio compito sacerdotale nei difficili mesi dell’immediato dopoguerra, lo aveva espresso nel diario: «Siamo in tempi eroici. Siamo eroici per essere santi fino, se occorre, al martirio». E nel 2008 la Chiesa lo ha dichiarato beato come “martire delle foibe”. Aveva solo 34 anni quando fu ucciso. Era nato il 7 settembre 1912 a Pirano d’Istria, allora nella diocesi di Trieste,...
Treno della vergogna: le testimonianze degli esuli
“Il treno procedeva lento. Partimmo da Fiume, destinazione Toscana. Dovevamo attraversare l'Italia, che noi immaginavamo generosa ed ospitale. Sulle carrozze da carro bestiame che ci portavano laggiù, c'erano per lo più vecchi, donne e bambini come me, stipati come sardine. Eravamo infreddoliti e affamati. I più piccoli piangevano perché mancava il latte. Va bene - pensai - prima o poi ci fermeremo.
La prima sosta, per scendere a sgranchirci le gambe e per mangiare qualcosa, fu a Bologna. Finalmente la stazione. Il treno rallentò piano piano fino a fermarsi. Ad accoglierci trovammo tanta gente con le bandiere rosse. Le stesse di Tito. Non capivo. Allora mi girai verso la mamma...
Toni Capuozzo: “Così i titini uccisero i colleghi di mio padre”
Luca Romano - Mar, 13/02/2018
Un commento durissimo, senza mezze misure. Il giornalista Toni Capuozzo, su Facebook, ha pubblicato un commento in merito alla vergogna di Macerata e del corteo antifascista con tanto di esaltazione delle Foibe
Un commento durissimo, senza mezze misure. Il giornalista Toni Capuozzo, su Facebook, ha pubblicato un commento in merito alla vergogna di Macerata e del corteo antifascista con tanto di esaltazione delle Foibe.
A Capuozzo questo non è andato giù. "Leggo commenti che minimizzano, isolano, circoscrivono. Non mi interessa quanti fossero, chi fossero, se siano stati isolati o ignorati, quelli che hanno...
InPiù Storia dedicato al Giorno del Ricordo
Il supplemento de “La Voce del Popolo” (quotidiano della comunità italiana in Istria, Carnaro e Dalmazia) “InPiù Storia” di sabato 10 febbraio 2018 è interamente dedicato al Giorno del Ricordo.
Qui è possibile scaricare il pdf del fascicolo: storia180210